© foto Stefano Semenzato
Castelluccio è un piccolo borgo dell’Appennino Emiliano-Toscano. Ci vengo, vado, vivo da più di 40 anni. Spesso mi chiedo che cosa è che me lo rende così caro.
Volevo raccontare forme e paesaggi quando il sole produce violenti colpi di luce. Volevo esprimere quei silenzi quasi irreali che percepisci, dopo le nevicate, quando si percorrono strade e sentieri; cogliere quella sensazione di tempi sospesi quando si entra nei fitti boschi; comunicare quella sorpresa e meraviglia quando incontri essicatoi per le castagne nascosti tra la vegetazione.
Mi è sembrato che il metodo migliore per rappresentare delle sensazioni più che dei paesaggi fosse di ricorrere al bianco e nero, anche perché in bianco e nero è nata quella fotografia che ha sedimentato per un secolo un intero album di ricordi collettivi. Così oggi – nel mezzo del dominio di foto e video a colori – il bianco e nero da la percezione di antico, di lontananza, di realtà fuori dal tempo. In qualche modo di stranezza e mistero.
Il digitale oggi permette di intervenire fino ad ogni singolo pixel ed avere il risultato visivo che il fotografo vuole trasmettere. In questo modo ho cercato di coniugare la dolcezza del paesaggio con una dose di drammatizzazione, soprattutto nei cieli e nelle ombre per rendere proprio le sensazioni che io vivo nel confronto con la realtà di questo borgo e dei suoi dintorni.
BIOGRAFIA
Stefano Semenzato vive tra Castelluccio e Roma; negli ultimi dieci anni ha ripreso e sviluppato la passione giovanile per la fotografia; è amante del digitale e cura l’intero processo di lavoro, dallo scatto alla post produzione e stampa. Fotografa con corpi macchina Nikon e obiettivi Nikon e Sigma.