© Giorgio Barbato, Stefano Semenzato, redazione ART
Il territorio di Lizzano in Belvedere sorge ai piedi delle montagne principali dell’Alto Appennino bolognese, racchiudendo nei suoi confini alcune delle vallate e dei borghi più caratteristici di tutto il comprensorio montano.
L’areale è composto dalle tante piccole frazioni sparse lungo i pendii: Farnè, Gabba, La Cà, Monteacuto, Pianaccio, Poggiolforato, Querciola, Rocca Corneta, Vidiciatico e Villaggio Europa.
I DINTORNI
Trovandosi nei pressi del Parco Regionale del Corno alle Scale, da Lizzano partono innumerevoli percorsi alla scoperta della valle del Dardagna o dell’Alta valle del Silla, immerse nelle incantevoli foreste secolari di faggio e castagno.
I vasti pascoli di alta quota ospitano d’inverno la stazione sciistica del Corno, mentre d’estate l’intera area è un’oasi verde dove trascorrere le giornate all’aria fresca di montagna, camminando sui tanti sentieri che si avventurano tra le vere perle del territorio: dalle cascate del Dardagna, allo specchio d’acqua del lago Scaffaiolo, fino ai tanti borghi antichissimi arroccati sui monti e nascosti nei fitti boschi.
I BORGHI
Non può mancare una visita al piccolo abitato di Monteacuto delle Alpi, insediato sull’altura che domina la valle del Silla e da cui si può ammirare una vista fantastica sull’alto crinale del Corno alle Scale (1.945m slm). Vicinissimo è Pianaccio, il paese natale del giornalista Enzo Biagi, da cui si può partire per raggiungere Monte Grande o il rifugio Segavecchia.
Poco distante troviamo Poggiolforato, antico borgo in pietra che gli amanti del cinema riconosceranno per essere stato il set delle riprese cinematografiche del film “La Gita Scolastica” del regista bolognese Pupi Avati. Qui ha sede uno dei più importanti musei di montagna della zona: si può infatti visitare il Museo Etnografico “Giovanni Carpani”, dedicato alla cultura montanara, con più di 3000 oggetti esposti.
Rocca Corneta si trova invece su un colle aguzzo e isolato dove svetta l’antica torre della rocca del XIV secolo che ai primi del ‘300 sembrava inespugnabile e che ora osserva silenziosa le montagne della valle del Dardagna. Poco distante, la chiesa di San Martino accoglie un’antica immagine della Madonna con Bambino, che richiama un gran numero di pellegrini.
Nel Comune di Lizzano si trovano anche uno dei più importanti santuari dell’Appennino bolognese: la Madonna dell’Acero, legato a fatti miracolosi avvenuti in epoche ormai lontane, è un edificio di grande interesse storico-architettonico, immerso nelle favolose faggete di alta quota.
COSA GUSTARE
Lizzano vanta una solida tradizione gastronomica di montagna, in cui i sapori della cucina tipica emiliana cominciano a fondersi con i gusti della vicina Toscana.
Il protagonista simbolo di tutto l’Appennino è il castagno, l’albero del pane, i cui frutti sono stati la principale fonte di sostegno per la popolazione locale fin dai secoli antichi e che ritroviamo nei prodotti tipici come i ciacci, le frittelle e naturalmente le frugiate (caldarroste).
A tavola si possono gustare i piatti della tradizione bolognese come tortellini, tortelloni e lasagne, fino a quella modenese che comprende borlenghi – qui chiamati zampanelle – e crescentine montanare – fugacine in dialetto locale o tigelle per i veri profani).
Inoltre, tutta l’area dell’Alto Appennino bolognese è patria del mirtillo, le cui piante infiammano di un rosso vivo i versanti più alti tra fine agosto e inizio settembre.