© Video IAT_ART // Musica originale composta da Mauro Lenzi // Arrangiamento ed esecuzione Claudio Carboni (sax tenore), Maurizio Geri (chitarra).
DESCRIZIONE
Risale al 1021 la prima notizia certa relativa all’abitato di Lustrola, e a valle dell’attuale borgo, di quello di Riolo (oggi scomparso). In entrambi furono erette fra i secoli XI e XII due chiese, San Lorenzo a Lustrola e San Leonardo a Riolo (oramai perduta), contemporanee alla chiesa di San Nicolò di Granaglione, mentre ben più antica è la Pieve di Sùccida (l’attuale Pieve di Borgo Capanne, per molti secoli importantissimo centro ecclesiastico). Per secoli la sede comunale si trovò nel borgo di Lustrola, fino al 1798, anno in cui le insegne comunali passarono a Granaglione.
Verso Borgo Capanne, sul monte in posizione strategica con vista sulla valle del Reno sia verso la Toscana sia verso la pianura bolognese, alcuni sassi svelano la presenza in quel luogo di un castello fortificato: Castel Martino, possedimento di Matilde di Canossa. Nel 1307 i conti di Panico distrussero il forte; una leggenda attribuisce invece il fatto ad un attacco da parte di Federico Barbarossa, con catapulte.
© foto Associazione lustrolese Ca’ Nostra
La Chiesa di San Lorenzo, di cui si ha la prima documentazione nel 1200, sovrasta il borgo e dà su di un ampio sagrato erboso, vera piazza pubblica con vista sull’abitato, la valle e la contrapposta sponda toscana di Campeda. Molto belli gli interni, l’altare e il fonte battesimale. Il borgo è di origine medioevale, ed è posto a monte dell’attuale strada provinciale, cosa che ne ha favorito l’intatta conservazione e ne permette la fruizione senza disturbo di mezzi.
Il borgo presenta una via centrale, la originaria strada fondamentale di collegamento tra i diversi nuclei originari di Granaglione e la pieve di Succida – Capanne, e stradine che da questa si dipartono, salendo e scendendo dall’abitato per collegarlo con la sottostante e parallela mulattiera di Granaglione (che univa originariamente Riolo con Granaglione e Succida-La Pieve), e con il soprastante sentiero verso il Monte della Croce (originariamente strada alternativa alta per il crinale).
È ancora riconoscibile l’originario “castello medievale”, ristretto nucleo centrale, circondato da strade, dove si trovano la casa – torre Zanini (del 1414) e la successiva casa torre di Ser Giulio Zanini (del 1587). Nella prima si notano particolari notevoli come il portale a sesto acuto, il balchio e la finestra, su entrambi i quali sono le chiavi della Chiesa, un concio angolare, con scritta, e un affresco con l’Ecce Homo e un orante; nella seconda troviamo un tipico esempio di casa-torre dall’andamento tutto verticale, con un solo vano per piano e diverse feritoie che ne indicano il carattere fortemente militare. Le due case sono collegate da una volta, unica superstite delle cinque originarie.
Tutto il borgo presenta scorci, aie, strade di grande interesse e bellezza, angoli suggestivi, corti e piazzette più chiuse, belle case in sasso.
Nel borgo è attiva l’Associazione lustrolese Ca’ Nostra, nella quale operano persone appassionate e attive per la promozione e la tutela del bel paese di Lustrola.