© foto Pasqualina Tedesco
DESCRIZIONE
L’antico e verde Borgo di Olivacci, nel territorio granaglionese, sorge a 650 mt di altezza s.l.m sull’Antica Traversa di Pracchia, attuale S.P. 632 all’altezza del KM 10.
Risale presumibilmente al 1587 come dalla stessa data incisa sulla pietra di una casa. Qui decisero di vivere e affrontare una nuova vita i tre fratelli Giuseppe, Francesco e Antonio Mori, fuggiti dall’Inquisizione di Roma ai tempi del papato di Sisto V, che dopo un continuo peregrinare scelsero Olivacci dove costruire le prime case citate nella Parrocchia dei Boschi come “Villa dei Mori”.
Il contatto con le borgate vicinorie, portò i tre fratelli ad attività commerciali e a formare famiglia. Giuseppe rimase a Olivacci, Francesco si trasferì a Casa Piattella e Antonio si traferì a Casa Chierici. Il 21 settembre 1704, venne consacrato il piccolo Oratorio dedicato a S. Matteo costruito per volere di Matteo dè Taruffi di Boschi e in quell’occasione S. Matteo fu proclamato S. Patrono di Olivacci e di tutte le borgate vicine e ogni anno la festa del patrono raduna i tanti fedeli della montagna.
Oggi Olivacci, con le sue poche case ben conservate e la sua chiesa, è un piccolo borgo rivalutato dai suoi abitanti, anche se negli anni ’60 ha subìto lo spopolamento come gli altri piccoli borghi di montagna.
L’Associazione Culturale Olivacci e Dintorni, nata ufficialmente nel 2015 ma già presente nel territorio da molti anni come Comitato di Valorizzazione di Olivacci, ha scelto come obiettivi principali il sostegno all’Oratorio settecentesco di S Matteo, la valorizzazione del Borgo e la conoscenza di questa fascia dell’Alto Reno con la promozione di eventi culturali e ricreativi, pubblicazioni, raccolte fotografiche e dispense illustrate.
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