© foto Stefano Semenzato
DA NON PERDERE A PORRETTA LA VISITA ALLE SORGENTI SULFUREE DELLE TERME SITUATE IN CUNICOLI ROCCIOSI SOTTO IL LIVELLO STRADALE.
Escursioni guidate tutti i sabati mattina alle ore 9 e alle ore 11, tutti i mercoledi alle ore 15 e alle ore 17. Il turno parte con un minimo di 4 partecipanti.
L’ingresso nei sotterranei non è consentito ai bambini di età inferiore ai 6 anni
È necessario munirsi di scarpe chiuse con suola gommate.
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DESCRIZIONE
IL DIRETTORE DELLA MINIERA
Una concessione termale è considerata dalla legge una miniera e l’acqua termale un minerale pregiato. La normativa prevede l’obbligo di avere una figura responsabile per garantire sia l’Ente concedente la risorsa, pubblica, sia l’azienda, privata, in merito al mantenimento delle caratteristiche minerarie, sanitarie e quali quantitative del bacino termale.
La figura è denominata Direttore della Miniera. Nella foto l’attuale direttore, Stefano Vannini, illustra la struttura geologica delle rocce, durante una visita guidata.
LA VISITA AI CUNICOLI
Le sorgenti solfuree della Puzzola sono visitabili (prenotarsi allo IAT) percorrendo un cunicolo scavato nella roccia nella seconda metà dell’800. Aveva lo scopo di unire due stabilimenti termali già all’epoca attivi, ma fu realizzato anche con la recondita speranza di trovare altre sorgenti termali. Le aspettative furono premiate e si rinvennero alcune piccole scaturigini ed una significativa sorgente ( Porretta Nuova), tuttora in esercizio.
IL CAMINO DI SFIATO
A metà percorso del cunicolo fu realizzato anche un camino di sfiato dei gas presenti ( metano e idrogeno solforato ) che, sebbene in concentrazioni non pericolose per gli operatori, avevano necessità di una via d’uscita. Interessante è l’aspetto architettonico del manufatto, rotondeggiante, in pietra a vista e profondo una decina di metri.
LA SORGENTE PICCOLA
Una prima, piccola sorgente fu individuata e per qualche tempo utilizzata. Ora non è più attiva, ma rappresenta un significativo esempio di struttura di captazione di acque termali . Interessante notare le concrezioni presenti, ricami di carbonato di calcio e solfati che dimostrano la ricchezza di Sali nelle acque.
LA SORGENTE GRANDE
Una seconda sorgente, a pochi metri lungo il percorso, ha una portata decisamente superiore e rappresenta bene la struttura “didattica” di una scaturigine termale. Da una crepa della roccia sgorga dal sottosuolo acque calda ( 24-25°) ricca di Sali e batteri solfo riduttori . Le concrezioni giallastre al pelo dell’acqua ed i filamenti nerastri sott’acqua ne sono il segno tangibile.
LA SORGENTE PORRETTA NUOVA
La sorgente Porretta Nuova è ancora oggi utilizzata. Ha una temperatura superiore ai 27-28° ed è ricca di idrogeno solforato e di metano. La limpidezza dell’acqua che fuoriesce dalla roccia fa emergere l’ambiente subacqueo e consente di apprezzare il gorgoglio del metano .
IL LAGHETTO SOTTERRANEO
All’incirca a metà percorso appare uno slargo, un piccolo laghetto sotterraneo di acqua dolce, trasparente e completamente incastonato nella roccia. Non se ne conosce la passata utilizzazione. E’ comunque uno spettacolo suggestivo pensando che abbiamo oltre 30 metri di roccia sulla testa…..
LA VENA DI GRAFFITE
Nei 70 metri di cunicolo scavato direttamente nella roccia appaiono, qua e là, emergenze minerarie di sicuro interesse, di varia origine e frutto di processi complessi e diversi fra loro
La prima è una vena di grafite naturale con spalmature di solfato che attraversa la sommità della galleria. La grafite è un minerale costituito da laminette di carbonio naturale, compresso dalle forti spinte durante la formazione degli Appennini.
LA CRISTALLIZZAZIONE DEL QUARZO
Nelle immediate vicinanze della grafite tre esempi della straordinaria varietà di cristallizzazione del quarzo.
Famoso nel mondo mineralogico, il quarzo di Porretta può presentarsi in diverse varianti.
In galleria abbiamo la macrocristallina , un aggregato di cristalli centimetrici trasparenti. Abbiamo poi, racchiusi in un guscio di solfato di calcio, piccoli cristalli lattei e opachi e una vena satura di quarzo microcristallino.
LA SORGENTE PORRETTA VECCHIA
La visita si conclude con la suggestiva sorgente Porretta Vecchia, conosciuta dai romani, molto calda (28-29°), cristallina e ricca di idrogeno solforato.
Al suo interno è stato posizionato un sensore che misura in continuo i parametri essenziali per monitorare anche la più piccola variazione delle caratteristiche dell’acqua termale.
I GAS CORROSIVI
All’interno della caverna, satura di gas (metano, idrogeno solforato e vapore acqueo) e a temperature elevate sono stati posizionate tessere di diverso provenienza per misurarne il livello di degradazione nel tempo. E’ una ricerca di un network di università, fra cui quella di Bologna, per valutare la resistenza dei materiali da costruzione in ambienti aggressivi.
GLI ANTICHI STABILIMENTI TERMALI
La galleria (e la visita) terminano presso i vecchi stabilimenti termali, poco prima della Madonna del Ponte, dove si possono vedere le vecchie vasche ad immersione, attive nella prima metà del secolo scorso.