© foto Massimo Mattioli
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Sul territorio sono presenti, in maniera diffusa, ungulati come il capriolo (Capreolus capreolus), il cervo (Cervus elaphus), il daino (Dama dama) ed il cinghiale (Sus scrofa). Pochi sono i dati relativi alla chirotterofauna, i pipistrelli sono stati studiati nelle Riserve Statali ed in alcune grotte o soffitte, in cui vivono popolazioni stabili ormai da diversi anni.
L’istrice (Hystrix cristata) è il più grosso roditore delle nostre zone; di abitudini crepuscolari, è sempre più diffuso, grazie allo status di specie protetta ed all’obiettiva difficoltà di predazione nei suoi confronti. Generalmente scava la sua tana, dove il terreno lo permette, anche alla base di grossi alberi o tra le rocce, ma spesso utilizza anche i tratti iniziali di cavità naturali. La sua tana può essere utilizzata anche da altre specie come il tasso (Meles meles) e la volpe (Vulpes vulpes).
I boschi maturi di latifoglie ospitano piccoli roditori come il ghiro (Glis glis), il moscardino (Muscardinus avellanarius), le arvicole, che però ben si adattano anche a vivere nei frutteti, nei giardini e nelle case, dove trovano rifugio e cibo abbondante. Questi piccoli mammiferi sono preda dei predatori (volpe, faina, donnola), di rapaci diurni e notturni (allocco, barbagianni, poiana) e di serpenti. E’ diffusa anche la talpa cieca (Talpa caeca), meno legata agli ambienti agricoli rispetto alla congenere talpa europea (Talpa europaea).
Le praterie montane sono l’habitat ideale per molte altre specie ornitiche di grande importanza naturalistica e conservazionistica come il culbianco (Oenanthe oenanthe), il calandro (Anthus campestris), il sordone (Prunella collaris ), la tottavilla (Lullula arborea), il codirossone (Monticola saxatilis), l’allodola (Alauda arvensis), lo spioncello (Anthus spinoletta), il pispolone (Anthus trivialis). Nelle zone boscate sono presenti Picidi come il picchio rosso maggiore (Dendrocopos major), il picchio verde (Picus viridis), Luì, quali il luì bianco (Phylloscopus bonelli) e Paridi, quali la cincia bigia (Parus palustris), la cincia mora (Parus ater), la cinciarella (Parus major) ed il piccolo scricciolo (Troglodytes troglodytes). Negli spazi aperti presenti lungo le fasce ecotonali poste al limite del bosco, cacciano il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus ), che nidifica nei complessi forestali fino a 1.600 – 1.800 metri di quota, la poiana (Buteo buteo), lo sparviere (Accipiter nisus) e si trovano specie come l’averla piccola (Lanius collurio) e vari Fringillidi.